Lo scandalo esploso recentemente, portato alla luce da Reggio Times ha acceso un faro su presunti casi di corruzione che vedrebbero coinvolto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Un terremoto politico che potrebbe scuotere dalle fondamenta l’intera maggioranza di centrodestra.
Secondo fonti vicine al Consiglio Regionale, nella stessa coalizione che sostiene Occhiuto non mancano malumori. Alcuni alleati politici, già da tempo in disaccordo su certi dossier gestiti dalla Giunta, sembrerebbero ora pronti a sfilarsi in caso di conferma delle accuse. La prospettiva di dimissioni del presidente, che fino a pochi giorni fa appariva remota, oggi non è più esclusa nei corridoi della Cittadella.
L’inchiesta giudiziaria – ancora in fase iniziale ma già incandescente – avrebbe aperto altri fronti. Si parla di nuovi indagati in arrivo, e secondo indiscrezioni sempre più insistenti, uno dei nomi di spicco che potrebbe finire nel mirino della magistratura è quello di un noto deputato nazionale. Un personaggio ingombrante, già chiacchierato in passato, il cui eventuale coinvolgimento potrebbe trasformare l’attuale scandalo in una vera e propria valanga giudiziaria.
Mentre la politica calabrese si interroga sul futuro dell’amministrazione Occhiuto, i cittadini assistono con crescente disillusione a un film già visto troppe volte: promesse di trasparenza, lotta alla ‘ndrangheta, rilancio del territorio… e poi di nuovo ombre, indagini, tensioni interne.
Se il presidente dovesse rassegnare le dimissioni, si aprirebbe uno scenario del tutto nuovo per la Calabria. La domanda che in molti si pongono è: chi potrebbe prendere il suo posto? E, soprattutto, ci sarà qualcuno capace di spezzare un ciclo che, troppo spesso, sembra ripetersi?