Giuseppe Falcomatà: critiche, realtà e il peso di un’eredità pesante
Giuseppe Falcomatà può non piacere a tutti, e noi di Times non saremo mai di parte, ma è doveroso, in un momento di confronto politico acceso, mettere in evidenza anche i fatti.
Negli ultimi tempi, molti giornalisti di area politica opposta – specialmente vicini alla destra – insieme a una parte dell’opinione pubblica, hanno spesso denigrato l’operato del sindaco di Reggio Calabria, senza però considerare il contesto economico e amministrativo in cui si è trovato a operare.
Quello che viene spesso dimenticato – o volutamente ignorato – è che la destra reggina ha governato la città per ben 15 anni, lasciando dietro di sé milioni di euro di debiti e una macchina amministrativa fortemente compromessa. A Falcomatà è toccato un compito arduo: ricostruire i conti del Comune e riportare ordine nel bilancio. Chi conosce la gestione di una città sa bene che recuperare un buco di bilancio di quelle proporzioni non è un’impresa da poco.
Nonostante tutto, qualcosa di concreto è stato fatto. Si pensi, ad esempio, alla riqualificazione dei Parchi del Tempietto, o alla ristorazione di diverse infrastrutture cittadine, alcune delle quali erano ferme da anni. È vero che Reggio ha problemi seri legati alla raccolta dei rifiuti, ma attribuire la responsabilità diretta al sindaco è una semplificazione fuorviante: la gestione dei rifiuti dipende da società esterne, e in questo caso, il problema va ricercato nella filiera di raccolta, non nella giunta comunale.
Inoltre, va ricordato che molti dei progetti bloccati oggi sono stati ereditati incompiuti proprio dai governi di destra, e che in quegli anni – senza fare nomi, ma i documenti parlano chiaro – diversi dirigenti sono stati indagati per furto di soldi pubblici. In uno scenario così complicato, Giuseppe Falcomatà non ha mai sottratto un euro, e questo, in tempi in cui l’onestà sembra quasi un’eccezione, merita rispetto e riconoscimento.
Sia chiaro: quando c’è da criticare lo facciamo senza esitazione, ma la critica deve poggiare sui fatti, non sulla faziosità.
E i fatti ci dicono che l’onestà e la trasparenza dell’attuale amministrazione valgono più di 15 anni di ombre e bilanci opachi.