FEDERICO MILIA CANDIDATO SINDACO? ALCUNI: “MAI VISTO NEI NOSTRI QUARTIERI”

Negli ultimi giorni, tra indiscrezioni pilotate e qualche sussurro di troppo nei corridoi della politica locale, è spuntato un nome che fa storcere il naso a più di qualcuno: Federico Milia. L’idea che possa essere candidato sindaco appare, per molti, non solo azzardata, ma persino pericolosa per la serietà delle istituzioni locali.

Chi è Milia, davvero? Per alcuni un “giovane emergente”, per altri un politico costruito a tavolino, più attento all’apparenza che alla sostanza. In realtà, dietro la facciata lucidata di belle parole, selfie istituzionali e presenzialismo studiato, ci sono pochi fatti e tante ambiguità. Milia sembra incarnare perfettamente la generazione politica del “fare finta di fare”. Compare ovunque, commenta tutto, ma quando si tratta di prendere posizione netta su temi cruciali – urbanistica, trasporti, sicurezza, giovani – o non si esprime o si rifugia in frasi vaghe e rassicuranti.  Molti si chiedono se la sua ascesa sia frutto di merito o di relazioni personali ben coltivate. Dietro il suo nome, infatti, si intravedono dinamiche di potere vecchie come il mondo: spinte, appoggi, pacche sulle spalle e un sistema che premia chi sa obbedire, non chi sa governare. Nel quartiere popolare nessuno lo conosce. Nei comitati civici nessuno lo ha mai visto. È un volto noto nei palazzi, ma praticamente assente nella vita reale della città. E questo la dice lunga su che tipo di “sindaco” potrebbe essere: più a suo agio dietro un microfono che in mezzo ai problemi.

In un momento storico in cui servirebbe coraggio, visione e presenza vera, candidare Federico Milia significa scegliere la continuità con un sistema che ha già fallito. I cittadini meritano molto di più di un nome lanciato per convenienza politica.

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