Nel 2025 è ancora accettabile usare insulti omofobi in radio? La comunità LGBTQ+ chiede giustizia. Times pronta a segnalare l’accaduto all’Ordine dei Giornalisti Un episodio grave, che scuote la coscienza civile e chiama in causa le responsabilità del giornalismo italiano. Durante una recente trasmissione andata in onda su Radio Antenna Febea, Gianni Baccellieri, figura nota all’emittente, ha pronunciato in diretta la frase: “Chi si nasconde è un ricchione senza palle”. Un’espressione volgare, carica di omofobia e disprezzo, che ha immediatamente suscitato sdegno tra gli ascoltatori e nella comunità LGBTQ+. In un’epoca in cui i diritti civili, l’uguaglianza e la tutela delle minoranze dovrebbero essere conquiste consolidate, è inaccettabile che un mezzo di comunicazione venga utilizzato per veicolare odio e discriminazione. Ricordiamo che essere gay non è una vergogna, ma una componente naturale della diversità umana che merita rispetto e tutela. Ancora più grave è il silenzio dell’Ordine dei Giornalisti, che ad oggi non ha preso alcun provvedimento nei confronti del responsabile. Un silenzio che rischia di trasformarsi in complicità, alimentando un clima di impunità e mancanza di responsabilità professionale. Noi del Times riteniamo doveroso segnalare formalmente l’accaduto all’Ordine dei Giornalisti, affinché venga aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Gianni Baccellieri e dell’emittente coinvolta. La libertà di stampa è un diritto fondamentale, ma non può mai giustificare l’uso dell’odio come linguaggio. I microfoni devono essere strumenti di informazione e cultura, non armi di discriminazione. Chiediamo pubblicamente le scuse formali da parte dell’emittente Radio Antenna Febea e da parte del signor Baccellieri, insieme a un intervento urgente dell’Ordine. In assenza di risposte concrete, spetterà alla società civile e alle associazioni per i diritti LGBTQ+ farsi sentire nelle sedi opportune. Il rispetto della dignità umana è un dovere, non un’opzione. Nel 2025, è tempo di scegliere da che parte stare.
